Descrizione
Ufficiale di altissimo rendimento, già distintosi in precedenti fatti d’arme, troncò volontariamente la licenza di cui stava fruendo quando seppe che il battaglione era sul punto di iniziare una nuova azione offensiva, e da ufficiale di vettovagliamento insisté per essere portato sulla linea del fuoco. In fiero vittorioso combattimento, funzionando da aiutante maggiore di battaglione di assalto, diede prove luminose del più puro eroismo. Acceso da sacro entusiasmo, fieramente percorse più volte il terreno di combattimento, spazzato in modo micidiale dal fuoco di artiglieria e di numerosissime mitragliatrici, per dirigere reparti e consigliare ed incitare i combattenti. Con un pugno di prodi si slanciò contro il nemico minaccioso, impegnando fierissima lotta corpo a corpo e riuscendo a spezzarne l’impeto. Ferito gravemente il porta stendardo del reparto impugnò il tricolore, sollevandolo, nel fragore della battaglia, ad incitamento, come simbolo della vittoria. Colpito a morte da una pallottola di mitragliatrice, che gli trapassava la gola, si abbatté di colpo ma, facendo appello alle sue ultime forze, si rizzò sulle ginocchia, e, con voce rantolante, in faccia al nemico lanciò l’ultimo grido "Viva l’Italia!”
Monte Asolone – Col della Berretta, 29 ottobre 1918