Descrizione
Organizzatore entusiasta, comandante valoroso, combattente eroico, sosteneva alla testa dei suoi partigiani le più audaci azioni contro un nemico sempre superiore per numero e per mezzi. Ferito in piena mischia e caduto in un burrone veniva salvato da un compagno d’arme dopo due giorni di patimenti, di fame e di freddo. Ancora sofferente riprendeva il suo posto di lotta mergendo sempre per elevato spirito combattivo ed indomito valore in epici combattimenti durante i quali scorreva per la seconda volta il suo sangue. Catturato per vile delazione e consegnato al boia capiva che nessuna salvezza più gli rimaneva e con abile stratagemma, simulando di voler consegnare al nemico armi ed uomini, si faceva condurre in un’alpestre località, ove per suprema segreta aspirazione voleva morire con lo sguardo fisso alle sue montagne. Eludendo la vigilanza della scorta, con le mani incatenate alla schiena, si lanciava in un baratro mentre echeggiavano i colpi della battaglia ingaggiata dai compagni accorsi per salvarlo. Raccolto gravemente ferito dai rabbiosi sicari che non volevano rinunziare alla loro vittima, veniva vilmente soppresso con un colpo alla nuca ed il suo cadavere, per estremo vilipendio, impiccato ed oltraggiato. Così nella giovinezza e nel pieno ardore della sua passione, assurgeva fra gli eroi una delle più nobili figure del movimento partigiano. – Calvene, 28 marzo 1945.