Descrizione
Ufficiale di complemento dell’Esercito ed invalido di guerra, entrava all’armistizio tra i primi nel movimento della resistenza sorto nella Capitale, portandovi il suo ardente entusiasmo ed elevata fede e rivelando nelle numerose azioni a cui partecipava preclari qualità di valoroso combattente, di capo, di animatore instancabile. Venuto a conoscenza che in località vicina erano stati catturati dal nemico quattro giovani patrioti, non esitava ad attraversare una zona fortemente presidiata, penetrando nel luogo di detenzione e riusciva con abile stratagemma, sfidando la reazione degli armatissimi avversari, a liberare i quattro giovani. Ricercato attivamente e poi catturato in seguito a vile delazione, sopportava stoicamente, per ben sessanta giorni, atroci torture ed inumane sevizi e, senza mai nulla rivelare che potesse nuocere alla causa della Resistenza. Con l’esempio e con la parola incitava gli altri patrioti con lui catturati a saper resistere e ad aver fede nel destini dell’Italia. Alle Fosse Ardeatine suggellava, col supremo sacrificio della vita, la sua profonda dedizione alla causa della libertà della Patria.
Roma, 9 settembre 1943 – 24 marzo 1944 (D.P. 7 settembre 1977)