Descrizione
Con intrepida energia, benché ferito da una scheggia di bomba a mano, tenne saldo il suo plotone presso i reticolati avversari, sotto l’infuriare dell’improvviso ed intenso fuoco del nemico: sostituì immediatamente, sui reticolati stessi, tre vedette cadute; fece compiere ripetutamente il brillamento di tubi esplosivi e mantenne, per tutta la notte, la difficile posizione, cooperando il mattino seguente, all’assalto delle posizioni avversarie. In altra circostanza, trovandosi senza comando di truppa, perché adibito ad altro incarico, e avendo saputo che un battaglione era rimasto quasi privo di ufficiali, insistentemente chiese l’autorizzazione di assumere il comando di qualche reparto del battaglione stesso. Ottenutala, attraversava un tratto di terreno battuto da ogni sorta di proiettili ed accorreva presso i reticolati. Assunto ivi il comando di una compagnia, ritto sotto le raffiche del fuoco, con la voce e con l’esempio, animò i dipendenti all’attacco. Colpito una prima volta, non si curò della ferita, ma con maggior lena e ardimento lanciò la truppa in avanti. Ferito una seconda volta gravemente, rifiutò qualsiasi assistenza, e sempre gridando: "avanti!” e avanti spingendosi egli stesso, colpito una terza volta mortalmente, cadde per non più rialzarsi: fulgido esempio di virtù militari.
Settsass, 24 – 28 ottobre 1915