Descrizione
Preparato con vigile cura mortalmente e materialmente il suo reggimento, pieno di fede nella vittoria, alla testa delle prime schiere lanciava violentemente due suoi battaglioni all’assalto di una solida posizione nemica. Sulla trincea occupata, fieramente eretto sui più avanzati approcci,, incitava e dirigeva l’affluire dei rincalzi, non curante dei proiettili e delle bombe che numerose scoppiavano intorno, dicendo quello essere il suo posto per dividere il pericolo dei suoi soldati. Colpito mortalmente al petto da un proiettile di mitragliatrice, agli ufficiali accorsi che tentavano celargli la gravità del suo stato fieramente rispondeva: "Io muoio, ma la vittoria è nostra" e spirava gridando: "Viva l’Italia!". – Devetaki, 17 settembre 1916.