Descrizione
Progettava ed effettuava, con quattro soldati, sotto intenso fuoco, la posa di tubi esplosivi nei reticolati nemici, facendoli brillare ed aprendo così una larga breccia. Successivamente si slanciava, con mirabile ardimento, all’attacco del trinceramento avversario e cadeva mortalmente ferito. Nell’attesa del suo successore, sollevatosi alquanto, continuò a tenere il comando della compagnia, interessandosi dell’azione che si svolgeva più che della ferita riportata, finché una violenta emorragia lo uccise. Dedicò, con invitto valore, alla Patria, gli ultimi istanti della sua nobile esistenza.
Sella San Martino, 16 luglio e Sdraussina, 18 luglio 1915