Descrizione
Leggendaria figura di eroe, faceva rifulgere in aspri, durissimi combattimenti ed in circostanze quanto mai difficili, il suo alto valore di soldato e di comandante. Nella difesa contro un avversario assai superiore per forze e mezzi, il suo eroismo, nell’impari lotta destò ammirazione. Nelle furiose mischie a corpo a corpo conclusesi sempre con la nostra vittoria, il suo ardimentoso slancio fu superbo. Più volte ferito mai abbandonò il campo della lotta. Animatore e trascinatore impareggiabile, in altro aspro combattimento, nell’accingersi al lancio della penultima bomba rimastagli, riceveva in pieno un colpo avversario che provocava lo scoppio dell’ordigno impugnato, il quale gli asportava nettamente la mano e l’avambraccio destro ferendolo gravemente anche al petto ed alla gola. Straziato nelle carni, noncurante del dolore, trovava modo di rincuorare la sua gente nella ferma volontà di vincere ad ogni costo. In uno sforzo di sublime, ferrea volontà, quando le sue forze cominciavano ormai fatalmente a vacillare, trovava ancora la forza di lanciare sull’avversario l’ultima bomba, la cui sicura strappò faticosamente con i denti. Sul suo volto esangue, alla fine affiorò l’espressione radiosa che la vittoria sa conferire a chi la conquistò a tutti i costi ed a gravissimo prezzo.
Difesa di Agordat e di Cheren, 24 gennaio – 15 marzo 1941