Descrizione
"Dopo circa due ore di eroica resistenza, veniva fatto prigioniero coi pochi superstiti della squadra. Vigilato da sentinelle nemiche, ne uccideva una, mettendo fra gli avversari lo scompiglio, di cui si giovarono i compagni per aprirsi un varco verso le nostre linee. Atterrato un ufficiale nemico, il quale puntantogli contro la pistola gli intimava di gridare: "Viva l’Austria", con magnifico sprezzo della vita, rispondeva con forte grido: "Viva l’Italia!", rimanendo gravemente ferito dall’ufficiale stesso, che, con la morte gli avrebbe voluto far scontare la sublime audacia. – San Marco (Gorizia), 14 novembre 1916".