Descrizione
Comandante di plotone di una compagnia di retroguardia durante un’azione per la conquista di importanti posizioni, strenuamente difese da un avversario agguerrito e favorito dalla natura del terreno, fronteggiava un attacco tendente ad avvolgere ed isolare la compagnia manovrando abilmente il fuoco delle armi automatiche del suo plotone e quindi contrattaccando all’arma bianca e con bombe a mano. Ferito, persisteva nella lotta riuscendo a frustrare il tentativo avversario. Ricevuto l’ordine di ripiegare sul grosso della compagnia, sganciava con vera perizia il proprio reparto; profilatasi però una nuova minaccia sul fianco delle truppe, d’iniziativa alla testa del suo reparto attaccava il nemico e, benchè ferito una seconda volta e gravemente, non desisteva dalla sua azione di comando. Sopraffatto dall’avversario, superiore di forze, ordinava ai suoi uomini di ripiegare e rimaneva sul posto a proteggere la ritirata con lancio di bombe a mano, fino a che dissanguato cadeva in mano nemica. Il suo eroismo permise alle truppe di sfuggire all’insidia avversaria. Fulgida figura di comandante e di combattente. Espressione pura di alte virtù militari e civili. – Mogoris Vrebac (Croazia), 1-3 marzo 1943.