Descrizione
Comandante di tenenza, in moneti particolarmente difficili per il Paese, conscio dei suoi doveri di soldato, si rifiutava di consegnare al nemico i militari dipendenti e l’armamento. Deportato per tale suo fiero atteggimento, riusciava a sfuggire con grave rischio trascinando in salvo molti dei suoi gregari. Rientrato in sede, pur sapendosi attivamente ricercato, iniziava tra enormi difficoltà e pericoli l’organizzazione di un nucleo armato, dando ai suoi dipendenti assistenza morale e materiale. Incurante dei bandi nazisti si prodigava instancabilmente per trasportare e nascondere armi necessarie ai suoi organizzati. Catturato su delazione, sebbene sottoposto a torture, manteneva assoluto silenzio, evitando di far scoprire le fila dell’organizzazione di cui era l’animatore. Nessuna lusinga o allettamento dei suoi aguzzini lo faceva deflettere dal giuramento prestato. Compreso solo del bene della patria donava la sua giovane esistenza, affrontando serenamente la morte per fucilazione nelle Fosse Ardeatine. Luminoso esempio di onore e sprezzo della vita. – Fronte clandestino di resistenza, 7 ottobre 1943 – 24 marzo 1944.