Descrizione
Eletto vicecomandante di Brigata partigiana in riconoscimento del valore dimostrato nei momenti più critici della lotta, sfidò per oltre dieci mesi la morte tesa in agguato. Dopo un violento combattimento protrattosi per alcuni giorni contro soverchianti forze nemiche, rimasto isolato con pochi uomini a sostenerne l’attacco, riusciva a sganciare i superstiti e ad attraversare con essi la linea del fronte portando prigionieri e bottino. Volontario per rischiosa missione presso al sua Brigata nuovamente impegnata dal nemico, assolveva il compito fra gravi feriti e, accerchiato col suo comando, dopo eroica lotta, cadeva nelle mani dei suoi aguzzini. Sottoposto a barbare torture non faceva alcuna rivelazione ed il suo corpo piagato e straziato veniva sepolto ancora vivo, elevando col suo martirio la morte ad inno di gloria. – Arezzo, Alpe di Catenaia, Monte Favalto, San Polo, 1° ottobre 1943 – 14 luglio 1944.