Descrizione
Volontario di due guerre, minimizzava le conseguenze di una ferita grave riportata nel 1916 per essere destinato, a domanda, sul fronte più tormentato dell’Africa Settentrionale. Chiesto ed ottenuto i1 comando di un battaglione, vero apostolo del dovere, leggendaria figura di comandante, quattro volte decorato al valore, più volte ferito in combattimento, lo teneva in pieno onore fino al sacrificio affrontando, con stoica fermezza, in successive epiche lotte, l’aggressività del potente agguerrito avversario. Articolato in capisaldi a protezione del forzato ripiegamento di una grande unità, resisteva con eroica tenacia, a reiterati violenti attacchi, riuscendo a contenerli con audaci contrassalti condotti personalmente con estremo vigore durante i quali, operando con insuperabile audacia, riusciva alla testa di soli otto valorosi a catturare, dopo cruento corpo a corpo, 134 avversari e tre ufficiali. Delineatasi la crisi e la certezza dell’invasione del caposaldo, dove resisteva ad oltranza, chiedeva, come da preventivi accordi, il tiro di repressione delle artiglierie sul caposaldo stesso, che sostanziava con violenta reazione all’arma bianca. Incurante delle gravi ferite, anima della disperata difesa alimentata dal suo valoroso esempio, rifiutava sdegnosamente la resa e, indomito, si batteva fino all’esaurimento di ogni mezzo di offesa consentendo, col sublime sacrificio del suo fiero battaglione, alla grande unità di sganciarsi dalla pressione avversaria. Eroico comandante, ha saputo anche nelle circostanze più gravi, tenere in grande onore il prestigio della fanteria italiana.
Africa Settentrionale, 3-14 dicembre 1941