Descrizione
"Partigiano audace intrepido, fin dagli albori della lotta di resistenza dedicava tutto se stesso alla causa della libertà. Esperto artificiere, avocava a se il rischioso compito della manipolazione degli esplosivi e volontariamente partecipava a numerosi atti di sabotaggio che grave danno apportavano all’appostamento nemico. Catturato in seguito a delazione, veniva sottoposto alle più disumane sevizie e la tortura del ferro rovente dilaniò le sue carni, senza che dalle labbra contratte dal dolore uscisse parola che potesse compromettere i compagni e la causa. Cosparso di benzina il giovane corpo e dato alle fiamme, spento e riacceso più volte per sadico furore il fuoco divoratore, non cedette all’inaudito martirio e negli spasimi tremendi della lenta morte, oppose alla barbaria belluina la sua fierezza dolorante. Ridotto a piaga vivente in cui palpitavano ancora gli estremi aneliti dello spirito vinto ma non domo, veniva trascinato innanzi al plotone di esecuzione, che, con una scarica di piombo omicida, sotto gli occhi dei famigliari pietrificati dal dolore, liberava, per assurgerla alle sfere supreme del martirio, l’anima ancora prigioniera del corpo già morto. – Modena, ottobre 1943 – novembre 1944".