Descrizione
Sottufficiale delle truppe georgiane, disertava dall’esercito tedesco alla testa di una settantina di militari suoi connazionali al completo di armamento e di equipaggiamento ed entrava come partigiano combattente nelle formazioni italiane operanti in Lombardia distinguendosi per virtù militari e fede nella causa della libertà. Nel corso di una dura azione difensiva, accerchiato con il suo reparto, allorché il comandante del plotone – dopo lungo e sanguinoso combattimento ed esaurite totalmente le munizioni – stava per accedere all’ultima intimazione di resa del nemico che prometteva salva la vita a tutti a condizione che il comandante del reparto si consegnasse vivo, egli spontaneamente e con eroico gesto si sostituiva al suo superiore e si presentava all’avversario dichiarando di essere lui i1 comandante. Contemporaneamente, con mossa fulminea, estraeva la pistola e si faceva esplodere alla tempia l’ultimo colpo gridando: “Viva la Russia, viva l’Italia libera!”. Fulgida figura di soldato, di combattente, di fratello d’arme, seppe fondere in un unico ideale, al di sopra di ogni origine e di frontiera, l’amore per la sua Patria con la giusta causa degli uomini liberi.
Mottarone – Lesa (Novara), 3 dicembre 1944 (D.P. 28 febbraio 1970)