Descrizione
Comandante di un plotone, sempre alla testa dei suoi dipendenti, li trascinava con mirabile valore alla conquista di un’importante posizione nemica e la manteneva con pochi uomini. Resistendo poi ad un furioso contrattacco nemico, fulgido esempio di coraggio e di fermezza, sotto un uragano di ferro e di fuoco, sprezzante di ogni pericolo, rinsaldava l’animo dei propri dipendenti, portandosi incessantemente da un punto all’altro della posizione. Respinto il contrattacco, mentre ritto sulla posizione vigilava per sventare nuove insidie, veniva colpito mortalmente in pieno petto e dicendosi lieto di morire per la Patria, spirava col grido di: "Viva l’Italia".
Versic, 21 agosto 1917