Descrizione
Marconista in servizio presso un comando di battaglione, volontario nelle più rischiose imprese di pattuglia diurne e notturne, dimostrava in ogni occasione assoluto sprezzo del pericolo, calma e serenità. All’approssimarsi dell’offensiva che doveva definitivamente stroncare la resistenza nemica, chiedeva di essere assegnato ad una compagnia avanzata prendendo così parte ad un attacco contro munitissime posizioni avversarie. Ancora una volta rifulsero le sue eccezionali doti di combattente. Dopo una dura giornata di aspri combattimenti chiese ed ottenne di formare con altri animosi una pattuglia di osservazione per prendere contatto col nemico in ritirata, e ne assunse il comando. Individuato un centro di fuoco isolato lo assaltava col lancio di bombe a mano, intimando la resa ai difensori. Ferito una prima volta non desisteva dall’azione riuscendo ad uccidere il suo feritore. Colpito a morte una seconda volta dalla raffica di una mitragliatrice, ai suoi compagni che si accingevano a correre in suo soccorso, intimava di non esporsi inutilmente e di ritirarsi. Riportato dopo qualche ora nelle nostre linee, ripresa per un attimo conoscenza, chiedeva se le notizie attinte dalla sua pattuglia fossero state comunicate al comando superiore e spirava dichiarandosi felice di dare la vita per la Patria. Sintesi di tutte le virtù eroiche dei fanti d’Italia. – Case Marini (Zona Alfonsine), 10 aprile 1945.