Descrizione
Comandante di cacciatorpediniere di scorta a convoglio, fatto segno a violento attacco di preponderanti forze navali nemiche e irrimediabilmente colpito fin dall’inizio della battaglia, affrontava con saldo cuore e decisa volontà il combattimento e, benché rimasto ferito in modo grave dalle prime salve, che smantellavano le sistemazioni della plancia, proseguiva audacemente la lotta, rinnovando nei suoi uomini, con la parola animatrice e il suggestivo esempio, indomito coraggio e ardore combattivo. Mentre l’unità sempre più colpita dalla furiosa e soverchiante azione di fuoco nemica lentamente s’inabissava, egli restava intrepido e sereno e, vincendo con stoicismo il dolore delle ferite, si preoccupava di salvare il suo equipaggio. Restava sulla sua nave, fino all’ultimo istante. Stremato nel fisico, piegato dalle ferite, ma più forte che mai nello spirito corroborato dell’avversa fortuna e dal sacrificio, scompariva in mare lasciando un retaggio luminoso di ardimento e di fede. Esempio di nobili virtù militari e guerriere, di assoluta dedizione al dovere eroicamente compiuto e alla Patria.
Mediterraneo Centrale, 9 novembre 1941