Descrizione
Rientrato in Italia l’8 settembre 1943 per combattere contro gli oppressori della Patria si arruolava in una formazione partigiana e, pur coprendo un posto di comando partecipava volontariamente alle imprese più rischiose sempre primo tra i primi e audace fra gli audaci. Catturato dai nazi-fascisti durante la preparazione di un ardito colpo di mano, veniva condannato a morte e mentre era portato sul luogo della pena lanciava al nemico parole di disprezzo e gridava ai posteri la sua fede nella resurrezione dell’umanità oppressa. – Roma, 10 gennaio 1944.