Descrizione
Comandante di batteria someggiata, in linea con i centri di fuoco più avanzati, stroncava ripetuti attacchi del nemico, di gran lunga più potente per numero e per mezzi, col fuoco dei suoi cannoni quasi ininterrottamente controbattuti. Saltati in aria tre dei suo quattro cannoni, prontamente sostituiti, continuava le sue azioni infondendo ai suoi dipendenti la fiamma della sua fede e la sua eroica fermezza. Attaccato l’ultimo caposaldo tenuto da pochi uomini e dalla sua batteria, stroncava i tenaci tentativi del nemico sparando a zero con i suoi cannoni privi di scudo. Finite le munizioni continuava con le bombe a mano a trattenere gli elementi nemici dando modo al sottocomandante di precipitare i pezzi nel sottostante burrone ed ai superstiti di ripiegare. Tre giorni dopo cadeva colpito a morte tra i suoi fedelissimi ascari. Esempio di alte virtù militari, di ferma volontà, indomito coraggio, alto senso del dovere.
Passo Falagà (Amba Alagi), 4 aprile 1941 – 12 maggio 1941