Descrizione
Nell’attacco contro una munita posizione, guidava i suoi bersaglieri ai limiti delle postazioni avversarie. Ferito una prima volta, persisteva decisamente nell’assalto. Ridotto il suo plotone ad un gruppo di eroi, attaccava più volte all’arma bianca. Contrattaccato sul rovescio e sui fianchi, circondato e ripetutamente colpito di baionetta alla bocca, al petto, alle spalle, continuava indomito ad infliggere gravi perdite all’avversario con lancio di bombe a mano. Al nemico che lo invitava: "Vieni avanti, bersagliere!" rispondeva: "Eccomi!" abbattendosi con cosciente e sublime olocausto della vita contro la siepe delle baionette nemiche. Luminoso esempio delle virtù eroiche di nostra stirpe. – Kef Zilia, sud-est, Serrat (Tunisia), 26 febbraio 1943.