Descrizione
Trovatosi di riserva con un reparto zappatori di reggimento presso due baracconi difensivi su di un monte, ed attaccato dal nemico, che, in forze soverchianti, aveva travolto la nostra posizione, disponeva con straordinaria fermezza, il proprio reparto a difesa, ed alle intimazioni di resa dell’avversario rispondeva iniziando per primo il fuoco. Durante la lotta, ferito una prima volta, non si ritirava seguitando a sparare e ad incitare il reparto alla difesa. Ferito una seconda volta e, dopo qualche intervallo, una terza volta, nonostante le sofferenze e la perdita di sangue, rimaneva tenacemente al proprio posto, continuando ad incitare i suoi uomini con grida di oltraggio al nemico che avanzava, intimando la resa. Colpito una quarta volta da scheggia di bomba a mano, a chi lo consigliava di allontanarsi rispondeva essere quello il suo posto. Poco dopo, ferito nuovamente al torace ed al braccio sinistro, che in seguito gli fu amputato, cadeva svenuto. Trasportato al posto di medicazione, trovava ancora la forza di incoraggiare gli altri feriti, dando così magnifico esempio di insuperabile valore e di freddo stoicismo. – Monte Maronia (Folgaria), 16 maggio 1916.