Descrizione
Dirigeva il fuoco della batteria, a tiro diretto e a brevissima distanza, su masse imponenti di carri armati avanzanti, sostituendosi ai caduti. Incurante del tiro nemico che distruggeva pezzi e decimava i serventi, si portava ove più grave era il pericolo ad incitare i superstiti. Ferito, rimaneva al suo posto, continuando per tutta la giornata ad essere l’animatore della disperata difesa. Accerchiato, rigettava più volte con sdegno e generosa baldanza l’imposizione di resa, finché – squarciato il petto – cadeva al grido di "Viva l’Italia". Sublime esempio di eccelse virtù militari. – Akarit (Tunisia), 6 aprile 1943.