Descrizione
Giovane capo equipaggio di apparecchio da bombardamento, partito in volo, isolato dalla sua formazione, per un’azione su una munita base navale nel Mar Rosso, veniva attaccato, prima di raggiungere l’obiettivo da numerosi caccia avversari. Pur avendo avuto, nell’impari lotta, l’aereo ripetutamente colpito, due specialisti dell’equipaggio feriti mortalmente e lui stesso gravemente ferito alla regione cervicale, incurante del dolore, portava a compimento la missione. Nella rotta di ritorno, nuovamente attaccato, riusciva con ardita brillante manovra a sfuggire al nemico e, nonostante si trovasse in condizioni fisiche menomate per l’irrigidimento del collo e del busto, eseguiva per perdita di carburante un brillante atterraggio di fortuna in zona desertica lontana dalla propria base. Impaziente di riprendere a combattere, otteneva con reiterata insistenza, in anticipo sul suo completo ristabilimento in salute, la dichiarazione di idoneità al volo, e si faceva assegnare alla specialità siluranti. In pieno giorno, a poche miglia da Alessandria, nonostante la violentissima reazione contraerea, attaccava, primo della sua squadriglia, una formazione navale lanciando il siluro contro una grossa unità. Ancora una volta rientrava alla base col velivolo seriamente colpito dopo un volo di seicento chilometri su mare aperto, confermando le sue qualità, di perizia e di audacia senza limiti.
Cielo del Mar Rosso, 16 dicembre 1940; Cielo del Mediterraneo Orientale, 13 ottobre 1941