Descrizione
Quantunque febbricitante per precedente ferita non ancora rimarginata, guidava prima con grande bravura una pattuglia incaricata del brillamento di tubi di gelatina sotto i reticolati nemici, scampando miracolosamente alla morte. Assumeva poscia con entusiasmo il comando del plotone portandolo con slancio ed ardire all’attacco di una trincea nemica. Ferito al petto e ad un braccio, volle rimanere al suo posto, spingendosi fin sotto alla posizione avversaria, ove, caduto nuovamente e più gravemente ferito alle gambe, continuava con la parola e col gesto ad incitare i suoi bersaglieri. Rimase per quasi due ore sul campo sotto il fuoco nemico e solo dopo la conquista della contrastatissima posizione, poté essere raccolto e medicato. Fulgido esempio di eroismo, di spirito di abnegazione e di sacrifizio.
Malga Pioverna Alta, 7 – 8 ottobre 1915