Descrizione
Sotto violento bombardamento nemico, ritto in piedi e completamente allo scoperto, incorò i compagni con elevate parole. All’irrompere di nuclei avversari attaccanti fu primo a spingersi al contrattacco. Rimasto quasi solo, per le gravi perdite subite dal- reparto, sprezzante del pericolo, diede nuove prove di animo invitto. Avute fracassate le gambe dallo scoppio di una granata nemica, fulgido esempio di serena fermezza, rifiutò recisamente di farsi trasportare per non esporre i compagni e rimase imperterrito sul posto, sotto il persistente fuoco avversario. A sera, si spense senza un lamento, col sorriso dei prodi sulle labbra.
Valle Duga, 18 dicembre 1917