Descrizione
Nei periodi di preparazione e nelle lunghe veglie di trincea seppe infondere i più nobili sentimenti di fede e di entusiasmo nel dipendenti. Sul campo dimostrò perizia ed ardimento ammirevoli. In uno dei primi giorni dell’ultima offensiva nemica accorse dalla linea per unirsi ad un gruppo di valorosi che attaccavano alla baionetta l’avversario penetrato in forze preponderanti nelle nostre trincee, e cooperò efficacemente a respingerlo ed a fare dei prigionieri. Due giorni dopo, uscì di sua iniziativa con tre compagni dai nostri reticolati e si impadronì di una mitragliatrice nemica, catturandone tre serventi e liberando un militare di un altro nostro corpo caduto in una precedente nostra azione in mano dell’avversario. Durante una rischiosa azione offensiva oltre il Vecchio Piave, vista un’ala della propria compagnia sul punto di essere soverchiata dal nemico avanzante in forze molto superiori, balzò sul ciglio della trincea e, in piedi, gridò ai suoi uomini ed all’avversario già vicino: "Qui si muore, ma non si cede!". Dopo aver inutilmente tentato di rovesciare un cavallo di frisia delle sconvolte difese nemiche per ostruire un camminamento dal quale erano per spuntare i primi nuclei del contrattacco avversario, fedele al suo grido di guerra, si tenne ritto sul punto più esposto. Aggredito, si difese valorosamente, incitando ancora i dipendenti con fulgido esempio di tenacia, finché cadde gloriosamente colpito a morte.
Case Bellesine – Porte del Taglio, 16 – 25 giugno 1918