Descrizione
Comandante di una compagnia camicie nere albanesi, impegnata contro preponderanti forze nemiche, sosteneva accaniti combattimenti corpo a corpo. Ferito, restava al suo posto di combattimento, incitando i suoi uomini con la parola e con l’esempio. Nella lotta sanguinosa, affrontato da un fuoruscito zoghista e da questi nuovamente ferito ed apostrofato con parole oltraggiose, trovava la forza per reagire, gridando tutto il suo orgoglio di indossare la camicia nera agli ordini del Duce. Contemporaneamente lanciava l’ultima bomba in suo possesso, uccidendo l’avversario. Raccolto morente, rifiutava qualunque soccorso, incitando ancora i dipendente all’attacco. Le sue ultime parole furono: “sono contento di dare la mia vita per il Duce”. Esempio purissimo di volontario e di combattente dell’Impero di Roma.
Ripitisti (Albania), 15 novembre 1940