Descrizione
In un duro combattimento, facente parte degli elementi di un comando di gruppo d’artiglieria al seguito dell’avanguardia di una divisione, volontariamente assumeva il servizio di una mitragliatrice che rapidamente metteva in azione. Rimaneva per circa due ore sotto il fuoco intenso del nemico, arrecando col suo tiro preciso, gravi perdite all’avversario. Inceppatasi l’arma, tentava di ripararla rimanendo fermo al suo posto di combattimento, finchè cadeva colpito mortalmente, esprimendo il dolore di dover lasciare il posto di combattimento e gridando: "Viva l’Italia!"
Scirè, 29 febbraio 1936