Descrizione
Degno figlio di una stirpe di eroi, partecipò con entusiasmo a tutte le azioni del suo reparto e ogni suo atto fu un atto di valore. Nella riconquista di una forte munitissima posizione, alla testa dei suoi arditi si slanciava contro il nemico balzando per primo nella trincea avversaria. Ferito in più parti del corpo da numerosissime schegge di bombe a mano non si curava di farsi medicare, ma si teneva fermo sulla posizione conquistata. Colpito una seconda volta e gravemente alla testa ed al torace continuava ad incuorare i suoi alpini, finché un colpo di fucile sparatogli a bruciapelo non lo faceva cadere mortalmente ferito. Ma le lacerazioni della carne non fiaccarono il suo spirito eroico, agli alpini che lo trasportavano al posto di medicazione continuava a ripetere: “non vi curate di me, avanti, avanti sempre per la grandezza e per la gloria dell’Italia”. Esempio fulgidissimo del più puro eroismo.
Monte Golico, 8 marzo 1941