Descrizione
"Giovanissimo partigiano animato da indomita volontà di vincere, durante un violento attacco in forze da parte di formazioni russo-tedesche che costringeva dopo alterne ed aspre vicende il ripiegamento dei reparti partigiani, volontariamente rimaneva da solo sulla posizione con un’arma automatica per mantenere impegnato il nemico e dar modo di porre in salvo i feriti. Soverchiato da forze superiori si difendeva a colpi di bombe a mano, finché esaurite le munizioni veniva catturato e condannato alla fucilazione. Rifiutava la possibile evasione per evitare la rappresaglia del nemico contro la popolazione inerme che avrebbe dovuto rispondere alla sua fuga dicendo a chi gliela proponeva: "Dite al mio comandante che sono fiero di aver compiuto tutto il mio dovere". Affrontava serenamente la morte e cadeva sotto il piombo nemico gridando: "Viva l’Italia!". – Val Soana, ottobre 1944".