Descrizione
Comandante di cacciatorpediniere in servizio di scorta ad una nave trasporto, con spirito animoso e con pronta manovra, impiegando ogni efficace accorgimento ed ogni mezzo di offesa e difesa, tentava di proteggerla da ripetuti attacchi aerei nemici. Colpito ed inutilizzato il trasporto a lui affidato, con manovra difficile e con perizia tecnica, sempre sotto l’azione di bombardamento ne tentava il rimorchio. Attaccato da una forza navale decisamente superiore che lo inquadrava col tiro intenso e ben diretto delle artiglierie, cosciente nel rischio e deciso nell’intento, le muoveva incontro audacemente tentandone per due volte il siluramento. Lanciati tutti i siluri, colpita irrimediabilmente la sua nave e incendiata da uno scoppio di munizioni, sereno al suo posto di comando, continuava ad infondere energia al suo equipaggio, che rispondeva ancora al martellante tiro nemico, quando l’acqua aveva già invaso la coperta e lo sbandamento preludeva l’imminente inabissarsi. Esempio di alte virtù militari e marinaresche, di combattività eroica ed indomita volontà animatrice, lasciava per ultimo la sua nave, quando questa sprofondava nelle onde, spiegando ancora al vento la bandiera di combattimento.
Mediterraneo Centrale, 1° dicembre 1941