Descrizione
"Fierissima tempra di comandante, nella lotta partigiana profondeva la fede antifascista, il leggendario suo coraggio, la giovanile baldanza e la somma delle sue alte virtù. Evaso dalla detenzione fascista, prima semplice partigiano poi comandante di distaccamento sabotatore, di battaglione e di Brigata nella Val di Ceno tutti superava per ardimento sublime e supremo sprezzo del pericolo che fecero di lui l’acclamato comandante di tutte le forze partigiane della provincia di Parma. Circondata ed attaccata di sorpresa la sede del Comando da soverchianti forze fasciste, mentre alcuni compagni cadevano sotto l’intenso fuoco, affrontava intrepidamente gli assalitori e cadeva colpito da raffiche di mitraglia. Il suo eroico sacrificio incitava i compagni alla riscossa e, quale luminoso simbolo, ispirava nel Parmense la lotta partigiana fino alla liberazione. – Val Ceno, 12 maggio 1944 – Bosco di Corniglio, 17 ottobre 1944".