Descrizione
Di uno squadrone carri veloci seppe formare un reparto solido, vivace, ardimentoso. Dal Tacazzè a Dembeguinà, in aspro estenuante e sanguinoso combattimento, mise in valore le sue doti eccelse di comandante abile e risoluto. Sprezzante di ogni pericolo sotto l’imperversare del fuoco nemico, pur di dare il massimo appoggio alle proprie fanterie, non esitò a uscire dal carro per impartire ordini e lanciarsi all’assalto. Colpito a morte tenne contegno eroico e sereno: esempio superbo di cavaliere d’Italia.
Dembeguinà, 15 dicembre 1935