Descrizione
Volontario fra i primi di questa nostra gloriosa campagna d’Africa, volle ed ottenne di essere assegnato a reparto indigeno e in ogni impresa guerriera non ambì che posti di avanguardia; ardito tra gli arditi. Contratta in servizio grave malattia, non fu pago se non quando poté ottenere di rientrare, ancora convalescente, al proprio reparto, che plasmato da lui del suo stesso entusiasmo, si accingeva a partire per una nuova azione operativa. Dopo essersi distinto in vari scontri in aspro combattimento di avanguardia, superava in slancio e in ardire i propri uomini, trascinandoli in furioso attacco contro nemico appostato in terreno insidiosissimo. Avuto il braccio destro stroncato da gravissima ferita, continuava a partecipare all’assalto, lanciando con la sinistra bombe a mano sugli appostamenti avversari e contribuendo a snidare da essi il nemico dieci volte superiore. Colpito in pieno petto, cadeva incitando i propri ascari a continuare la lotta e, prima di spirare, esprimeva al medico che lo assisteva l’orgoglio di morire per la Patria e chiedeva al Duce che le proprie ossa fossero calate, con rito marinaro, in quell’Adriatico che aveva tante volle percorso quale capitano marittimo al comando di navi italiane.
Algà – Bosonté, 19 novembre 1937