Descrizione
Già volontario di guerra in terra d’Africa, otteneva dopo insistenti richieste di essere inviato al fronte russo. Comandante di compagnia, le infondeva tutto il suo giovanile entusiasmo e la sua rdente fede, facendone un vibrante strumento di guerra. Impegnato in aspro combattimento offensivo guidava con valore e perizia il reparto trascinando i suoi alpini – galvanizzati dall’eroico esempio del loro comandante – fin sulle munite posizioni nemiche annientandone i difensori, numericamente superiori. In successiva azione, attaccato da rilevanti forze corazzate nemiche seguite da fanterie, sprezzante di ogni pericolo, sempre presente ove più cruenta era la mischia, accettava l’impari lotta e, malgrado le gravissime perdite subite, riusciva a fermare l’ondata nemica attaccante contrassaltandola subito dopo alla testa degli eroici superstiti. Colpito mortalmente e trasportato a forza ad un posto di medicazione, si preoccupava solo del proprio reparto e che la notizia della sua morte venisse celata al fratello, comandante di batteria alpina operante sullo stesso fronte, affinchè potesse continuare sereno e preciso il suo tiro. I suoi alpini; un solo desiderio: ritornare in linea. Sublime esempio di fermezza, di fede, di eroica abnegazione. – Fronte russo, Ovest di quota 205, 6, 24, dicembre 1942; Quadrivio di Seleni Jar, 30 dicembre 1942.