Descrizione
Comandante di compagnia fucilieri in un lungo e travagliato periodo di prima linea, dava costante prova di indomita fede, di sereno sprezzo del pericolo e di alto sentimento del dovere. Nell’attacco ad un caposaldo, in un momento, reso critico dall’aspra reazione avversaria, si portava alla testa del reparto e, con l’esempio, lo guidava verso la mèta suscitando tra i fanti una gara di eroica emulazione. Ferito, continuava ad avanzare; colpito una seconda volta non si arrestava. Presso a raggiungere l’obiettivo, rimaneva ferito una terza volta; sanguinante, in un supremo sforzo di volontà riusciva, con un pugno di uomini, ad occupare la contesa posizione. Nell’istante in cui poneva piede nella trincea nemica, inneggiando all’Italia ed al reggimento, una granata lo colpiva in pieno petto e ne consacrava con la gloria il superbo eroismo.
Tobruk (A.S.), 25 luglio – 30 novembre 1941