Descrizione
"Sottufficiale universitario, volontario di guerra benchè fisicamente non idoneo alle fatiche di guerra, durante una lunga e sanguinosa battaglia sulle rive del Don, assegnato, a sua domanda, ad un osservatorio di primissima linea dava prove fulgidissime di ardimento, di valore e di eroismo, prodigandosi oltre i limiti di ogni sua umana possibilità per il preciso e tempestivo assolvimento del suo compito. Iniziatosi il movimento di ripiegamento partecipava volontariamente, con slancio ed entusiamo, alla formazione di una batteria appiedata che trascinata dal suo irresistibile esempio muoveva all’assalto e metteva in fuga il nemico inseguendolo oltre gli obiettivi assegnati. Iniziata l’ultima tappa che doveva portarlo entro le linee nemiche, asaurito, ferito, congelato, si trascinava per alcuni chilometri con l’aiuto di alcuni camerati che l’ammiravano e l’amavano. Vedendo però che ogni sforzo per raggiungere la meta sarebbe stato fatale al generoso cameratismo di chi lo sorreggeva, ordinava di essere abbandonato e dopo avere un’ultima volta gridato: "Viva l’Italia!", si abbatteva esanime sulla steppa nevosa. Volontario di guerra, volontario in tutte le imprese di maggior rischio e pericolo, esempio fulgidissimo di ardimento e cameratismo, magnifico campione e continuatore delle gesta eroiche del volontarismo goliardico italiano. – Fronte russo, 2 dicembre 1942 – 15 gennaio 1943".