Descrizione
Capomanipolo dirigente il servizio sanitario di un reggimento di fanteria, già decorato di due medaglie d’argento al valor militare, animato e sorretto dalla fede più calda e da entusiastico ardore combattivo, abbinava, sulle primissime linee del campo di battaglia, l’azione del medico con quella del combattente destando in tutti ammirazione e rispetto per la sua figura leggendaria e mistica. In aspro sanguinoso combattimento, visti passare dal posto di medicazione molti ufficiali feriti, si portava in primissima linea con i fanti dove riteneva di poter svolgere anche opera di combattente. Coinvolto in un contrattacco nemico ed in una lotta a corpo a corpo, si pose alla testa di due plotoni rimasti privi di ufficiali, animò e trascinò con l’esempio del suo ardore i soldati fino a ricacciare il nemico e raggiungeva la posizione stabilita. Ferito al petto da una raffica di mitragliatrice e rimasto privo di parola, faceva segno con la mano ai soldati che lo reggevano di non occuparsi di lui e indicava il trincerone da raggiungere, che costituiva il loro obbiettivo.
Strada Pauls – Cherta – Tortosa, 16 aprile 1938