Descrizione
Comandante di sommergibile in missione di guerra in acque intensamente vigilate dall’avversario veniva avvistato e sottoposto a violenta prolungata caccia. Impossibilitato a mantenere l’immersione per gravi danni subiti dall’Unità, emergeva con l’intento di impegnare l’avversario in superficie. Accerchiato a breve distanza e fatto segno al fuoco di cinque CC.TT., visto vano ogni tentativo di difesa per il mare agitato che impediva l’uso del cannone, decideva l’autoaffondamento del sommergibile. Messo in salvo l’equipaggio dopo aver ordinato il saluto alla voce, divideva volontariamente la estrema sorte dell’unità al suo comando rientrando nello scafo e chiudendo, con freddo e cosciente atto, su di se il portello della torretta. Confermava in tale modo elevate virtù militari e di comando e faceva rifulgere con il proprio gesto la nobile tradizione di eroismo della gente di mare.
Mediterraneo Orientale, 27 giugno 1940