Descrizione
Convalescente rientrava volontariamente al proprio reparto sapendolo dislocato su di una importante posizione avanzata di alta montagna. Durante un intenso bombardamento seguito da violento attacco nemico, benché ferito, rifiutava di allontanarsi e restava presso i suoi uomini, incitandoli con la parola e con l’esempio alla strenua resistenza. Saputo che il proprio capitano era caduto gravemente colpito, assumeva, in momento criticissimo, il comando della compagnia e continuava strenuamente a combattere, falciando l’avversario con l’unica mitragliatrice rimasta efficiente e contrassaltando a bombe a mano. Col corpo martoriato da altre ferite, tentava con supremo sforzo di raccogliere attorno a sé i pochi superstiti per farne l’ultimo baluardo da opporre al nemico, finché, sotto nuovo e più violento bombardamento, incontrava morte gloriosa. Degno nipote del grande Martire trentino, tenne fede fino all’estremo delle sue forze, all’antico comandamento alpino “Di qui non si passa”.
Monte Guri i Topit (Fronte greco), 4 aprile 1941