Descrizione
Organizzatore del movimento clandestino nella zona di Macerata, si esponeva ai più gravi rischi per il potenziamento delle bande armate partigiane da lui formate con sicura fede patriottica. Arrestato su delazione e condannato a morte chiedeva che gli fosse concesso di indossare l’uniforme e che la sua salma fosse sepolta avvolta nel tricolore, affrontando quindi, con serena fierezza, il plotone di esecuzione. Riceveva in pieno petto il piombo fratricida che gli troncava nelle sue labbra la suprema invocazione alla Patria. Fulgido esempio di elette virtù militari, che ha legato il suo nome alla storia della redenzione d’Italia. – Sforzacosta di Macerata, 20 dicembre 1943.