Descrizione
Capo-arma leggera in piccola ridotta avanzata di capitale importanza, spiegava efficace e instancabile azione di fuoco contro le orde nemiche attaccanti. Accortosi che l’avversario, con grave pregiudizio della difesa, tentava, defilato alla vist, l’aggiramento per un roccione sovrastante, non esitava di balzare fuori della ridotta con la sua arma e una cassetta di munizioni e raggiunto il roccione sorprendeva col suo fuoco micidiale il nemico, ergendosi in piedi con l’arma imbracciata per meglio colpirlo. Gravemente ferito al petto, mosso solo dalla preoccupazione di salvare l’arma, riusciva, grondante di sangue, a trascinarla, col suo corpo martoriato, nella ridotta. Quivi, benchè stremato di forze, si ergeva nuovamente in piedi e riprendeva a sparare contro il nemico che imbaldanzito ritornava all’assalto. Colpito una seconda volta, ripiegandosi in estremo amplesso sull’arma, lanciava nel dialetto natìo, suprema sfida al nemico, l’ultimo grido: "Pais, feila veddi" (Compagni vendicatemi). Sublime esempio delle più fulgide virtù guerriere di nostra stirpe.
Passo Mecan (Mai Ceu), 31 marzo 1936