Descrizione
Giovane finanziere, inquadrato in un nucleo misto di forze di polizia impiegato in operazioni antiterroristiche, caduto il suo reparto in un’imboscata e rimasto accerchiato, non intravvedendo alcuna possibilità di salvezza, chiedeva reiteratamente al proprio comandante l’autorizzazione di tentare da solo una sortita nell’intento di creare un diversivo e consentire cosi l’incruento sganciamento dei commilitoni. Ottenuta l’autorizzazione, eliminava con un furioso corpo a corpo una vedetta avversaria e, pur essendo ferito e sanguinante, riusciva a colpi di bombe a mano a far saltare la riservetta munizioni nemica e a mettere così in fuga gli avversari che lasciavano sul terreno undici morti ed armi varie. Consentiva così il salvataggio dell’intero suo reparto altrimenti destinato a sicuro sterminio. Luminoso esempio di consapevole sprezzo del pericolo e di ardimentoso altruismo.
Cima Sebreljie (Gorizia), 7 luglio 1943. (D.P. 11 novembre 1974).