Descrizione
Comandante di una compagnia indigeni isolata, attaccato, durante una marcia di trasferimento, da forze nemiche cinque volte superiori, con abile e rapida manovra riusciva a prendere posizione su una collinetta, ed ivi, accerchiato, si difendeva strenuamente per due giorni contrattaccando con vigoroso slancio l’avversario e causandogli gravi perdite. Con l’esempio del suo valore, trasfondeva nei dipendenti l’indomabile sua volontà della resistenza ad oltranza. Colpito mortalmente, mentre nella zona più esposta indicava ad un mitragliere un bersaglio da battere, si opponeva ad essere spostato dal luogo dov’era caduto, ed agli ufficiali accorsi ordinava di tacere la gravità della sua ferita per non allarmare i dipendenti. Sino agli ultimi momenti della sua vita diresse personalmente la battaglia, rifiutando ogni cura, preoccupato soltanto di battere il nemico. Insuperabile esempio di virtù militari.
Torrente Dennevà, 11-12 luglio 1936