Descrizione
Accorso dalla lontana America per offrire la sua ardente giovinezza alla Patria, prese parte alla guerra sempre in prima linea dando continue prove di valore, di disciplina esemplare e di altissimo spirito di sacrificio. Puntatore di un pezzo che, in circostanze particolarmente difficili, sotto violento tiro nemico, era riuscito a piazzarsi sulle linee di fanteria, con mirabile fermezza e valore non esitava per due volte, in cui granate mal calibrate incepparono la bocca da fuoco, ad uscire dal riparo degli scudi per infilare lo scovolo nella volata e tentare lo sgombero della culatta con ripetuti colpi sul proietto innescato. Nell’eseguire per la seconda volta la detta operazione, rimaneva ferito da pallottola al petto. Non ancora perfettamente guarito rinunciò alla licenza di convalescenza per rientrare alla sua batteria, ove rinnovò, in ripetute azioni, atti di valore e coraggio non comune. Durante la ritirata dall’Isonzo al Tagliamento volontariamente si offerse per prendere collegamento con la colonna autocarreggiata di munizioni rimasta in territorio già occupato dal nemico, riuscendo con somma audacia, coaudiuvato da altro sottufficiale, ad incendiare gli autocarri.
Più tardi lavorando in una galleria ricovero, causa lo scoppio accidentale di una mina, riportava ferite multiple e la perdita della vista. Chiudeva così dolorosamente il ciclo dei suoi atti di valore e di devozione al dovere, che quasi come un rito offriva giornalmente alla Patria.
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Accorso dalla lontana America per offrire la sua ardente giovinezza alla Patria prese parte alla guerra sempre in prima linea dando continue prove di valore, di disciplina esemplare e di altissimo spirito di sacrificio. Puntatore di un pezzo che in circostanze particolarmente difficili, sotto violento tiro nemico, era riuscito a piazzarsi sulle linee di fanteria, con mirabile fermezza e valore non esitava per due volte, in cui granate mal calibrate incepparono la bocca da fuoco, ad uscire dal riparo degli scudi per infilare lo scovolo nella volata e tentare lo sgombero della culatta con ripetuti colpi sul proietto innescato. Nell’eseguire per la seconda volta la detta operazione, rimaneva ferito da pallottola al petto. Non ancora perfettamente guarito rinunciò alla licenza di convalescenza per rientrare alla sua batteria, ove rinnovò, in ripetute azioni, atti di valore e coraggio non comune. Durante la ritirata dall’Isonzo al Tagliamento volontariamente si offerse per prendere collegamento con la colonna autocarreggiata di munizioni rimasta in territorio già occupato dal nemico, riuscendo con somma audacia, coadiuvato da altro sottufficiale, ad incendiare gli autocarri. Più tardi lavorando in una galleria ricovero, causa lo scoppio accidentale di una mina, riportava ferite multiple e la perdita della vista. Chiudeva così dolorosamente il ciclo dei suoi atti di valore e di devozione al dovere, che quasi come un rito offriva giornalmente alla Patria.
Carso (quota 208 sud), 7 settembre 1916; zona di Gorizia, novembre 1916; Pieve di Monte Aperta, 28 ottobre 1917; Monte Grappa, lo luglio 1918
Carso (quota 208 sud), 7 settembre 1916; zona di Gorizia, novembre 1916; Pieve di Monte Aperta, 28 ottobre 1917; Monte Grappa, 1° luglio 1918