Descrizione
Assunto volontariamente il comando di una compagnia granatieri, durante trenta giorni di durissimi combattimenti animava ardite reazioni, tenaci resistenze. Ferito, restava al suo posto di dovere impegnandosi imperterrito in cruenta impari lotta. Colpito da schegge di granata che gli spezzavano entrambe le gambe, nel momento in cui la situazione imponeva di non cedere un palmo di terreno per dar tempo ai superiori comandi di predisporre a difesa posizioni arretrate, rifiutava di allontanarsi e per otto ore resisteva in posto a malgrado riportasse una terza ferita alla testa, alimentando col suo stoico esempio epiche reazioni che consentivano di organizzare in tempo nuovi baluardi al preponderante agguerrito avversario. Solo a realizzazione dello scopo, propostosi con indomabile fermezza, cedeva allo spasimo e quasi dissanguato veniva trasportato a forza al posto di medicazione. Comandante capace, ardito, valoroso, confermava le preclari virtù militari messe in luce in altra guerra.
A.O., febbraio – marzo 1941