Descrizione
Comandante di un plotone fucilieri, malgrado forti perdite, guidava il reparto all’attacco di munita posizione, con indomito spirito aggressivo. Giunto in prossimità delle posizioni nemiche, preparava i suoi uomini all’assalto finale incitandoli a serrarsi intorno a lui e slanciandosi avanti per l’ultimo balzo, intonava un canto guerriero. Davanti ai reticolati, ancora intatti, nell’ordinare ai suoi alpini di svellerne i picchetti – non molto solidi – con le mani, dandone esempio, rimaneva gravemente ferito una prima volta. Si aggrappava allora ai reticolati e continuando ad incitare i suoi uomini, lanciava invettive contro il nemico riparato nelle trincee, invitandolo a combattere all’aperto, finché colpito una seconda volta mortalmente, riusciva ancora a gridare all’avversario che la vittoria era ormai dei suoi alpini.
Mali Spadarit (Fronte greco), 10 marzo 1941