Descrizione
In numerosi fatti d’arme e nei più rischiosi incarichi, dette fulgide prove di valore. Alla testa dei suoi ascari e sotto intenso fuoco avversario, si lanciò animosamente all’assalto contro forze preponderanti, contribuendo validamente a sloggiarle da una forte posizione, sulla quale poi resistette tenacemente, col fuoco e con aspra lotta all’arma bianca, a ripetuti violenti contrattacchi. In altra cruenta battaglia, guidò più volte, con impeto travolgente, il plotone e poi la compagnia, di cui assunse il comando nel corso dell’azione, contro il nemico numericamente superiore, che veniva infine volto in fuga, con gravi perdite, dopo furiosa mischia corpo a corpo. In un epico combattimento, contro forze soverchianti ed agguerrite, rifulse ancora una volta il suo generoso ardimento. Conquistata, alla testa del suo reparto, una posizione contesa con accanimento del nemico baldanzoso, la manteneva nonostante l’estrema violenza del fuoco e l’irruenza di reiterati attacchi avversari. Indi, con supremo sprezzo della vita, si lanciava leoninamente all’arma bianca in una mischia furibonda, cadendo da eroe sul campo.
Amba Augher, 5 ottobre 1935; Amba Tzellerè, 22 dicembre 1935; Mechennò, 20 gennaio 1936; Mai Ceu, 31 marzo 1936.