Descrizione
Armiere a bordo di aereo da ricognizione marittima lontana, compiva numerosi voli di guerra, dando costante e luminosa prova della sua non comune perizia e di superbo sprezzo del pericolo. In un’azione, con preciso fuoco della sua arma, respingeva l’attacco di due caccia nemici, colpendone uno e fugando l’altro. Con immutato entusiasmo, partiva volontario su un apparecchio isolato avente il rischioso compito di ricercare una formazione navale nemica, comprendente una nave portaerei. Attaccalo da tre caccia, conscio che dal suo comportamento dipendeva la sorte dei compagni di volo e l’esito della missione, con la consueta ammirevole calma rispondeva al fuoco nemico con efficaci raffiche della sua arma. Gravemente ferito al braccio e alla gamba destra, vincendo lo strazio della carne martoriata, non desisteva dalla lotta, ma dal copioso e generoso sangue che gorgogliava dalle sue ferite, traeva incitamento a combattere e con preciso tiro abbatteva uno degli assalitori. In un successivo attacco, le mitragliere avversarie lo colpivano a morte. Le sue mani nell’attimo del trapasso, restavano avvinghiate ancora all’arma fedele e la mantenevano puntata ancora verso il nemico che si dileguava.
Cielo del Mediterraneo, 3 aprile 1941