Descrizione
Armiere di un velivolo da bombardamento, durante l’attacco ad una base nemica oltremare, difendeva strenuamente il suo velivolo contro preponderanti formazioni da caccia. Ferito agli arti inferiori, e alla mitragliatrice dall’ufficiale puntatore, presente a se stesso e con stoica noncuranza del dolore, eseguiva lo sgancio delle bombe colpendo efficacemente l’obiettivo. Accortosi che l’ufficiale puntatore si era accasciato perché colpito a morte, benché estenuato dalla perdita di sangue, si portava ancora alla mitragliatrice laterale e continuava nell’impari lotta finché, colpito alla testa, decedeva, non senza aver visto prima un nemico, da lui colpito, precipitare in fiamme.
Cielo del Mediterraneo Orientale, 11 giugno – 4 luglio 1940